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Mattanza

20.03.1718 Novembre 2019377014
in Repertorio

Mattanza (tradizionale – Martino) è un brano presente nell’album Viaggio e nella raccolta Il meglio dei Mattanza.

Si tratta di una poesia in dialetto di Pizzo Calabro. La tonnara si calava in mare da aprile a giugno inoltrato con un imponente sistema di reti fisse e mobili collegate ad uno sbarramento che partiva da terra, dallo scoglio cosiddetto “della catena”, che reggeva la lunga rete sino a circa due miglia al largo. Il marinaio più anziano guidava le operazioni assumendosi anche la responsabilità del risultato della pesca.

 
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  • Mattanza

Pi’ secula jittammu la tunnara
d’u scogghiu d’a Catina all’atu mari,
la trappula calava para para
’na squatra di summastri marinari,
pi’ l’arcu d’u Pedali tutt’anzema
quandu calava ’u ventu e puru ’a rema.

Allura Arràsu l’ordini dunava:
“Calati ’a rizza e comu voli Diu”
Po’ cubbr’a la Musciara secutava:
“A mari a tutti vi cumandu iu,
ma stati attenti, o testi di cazzuni,
c’a terra vi cumanda lu patruni!”

E dopu chiù simani di lavuru
pimmu si menti a postu tutt’a rizza,
Arràsu si facìa ’nu pocu scuru
e non mustrava troppa cuntintizza:
sapìa chi s’a tunnara non piscava
la curpa sulu a iju ognunu dava.

Ma quando Portanova si muvìa
mi chiuri ’i tunni dint’a la tunnara
Arràsu supr’o Sceri abbiviscìa
senza sintiri chiù la bucca amara:
“Livati a tunni, fati lu signali:
arzati la bandera nazionali!”

La rizza di la Cammara d’a morti
vicinu a Caparrassu si tirava
cu du’ Musceri e marinari forti,
cu’ l’ancini ’i tunni s’ammazzava,
cantandu “Chista morti chi vi damu
ndi servi pi’ lu pani chi mangiamu!”

Per secoli abbiamo messo in mare la tonnara
Dallo scoglio della Catena all’altro mare
La trappola calava uniforme
Una squadra di mastri marinai
Per l’arco del Pedale tutti insieme
Quando calava il vento e pure la corrente.

Allora il raìs dava gli ordini:
“Calate la rete come vuole Dio!”
Poi sopra una Musciara seguitava
“A mare vi comando tutti io
Ma state attenti, o razza d’idioti,
Ché a terra vi comanda il padrone!”

E dopo più settimane di lavoro
Per mettere a posto tutta la rete
Il raìs si faceva scuro in volto
E non mostrava troppa felicità.
Sapeva che se la tonnara non pescava
Tutti davano la colpa solo a lui.

Ma quando Portanova si muoveva
Per chiudere i tonni dentro la tonnara
Il raìs sopra lo Sceri si rianimava
Senza sentire più la bocca amara:
“Tiriamo su i tonni, date il segnale!
Alzate la bandiera nazionale!”

La rete della camera della morte
Si tirava vicino a Caparrassu
Con due Musciàre e marinai forti
E con gli uncini si uccidevano i tonni Cantando:
“Questa morte che vi diamo
Ci serve per il pane che mangiamo”

NOTE

Arràsu: rais – capo – parola di chiara origine araba.
Pedali: sbarramento.
‘U sceri, Portauova, Musciàra, Colonnitu: nomi di barche con specifiche funzioni.
Caparrassu: la barca più grande
Rema: corrente marina proveniente sa sud-sud est.
Cambara d’a morti: il posto dove venivano uccisi e issati sul caparrassu i tonni.

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